Asset digitali nel mondo, news dal blog di Daniele Marinelli

Sul nostro sito abbiamo già ospitato contenuti di approfondimento con opinioni e recensioni su DTCoin, Ushare, DTSocialize ed altri prodotti fintech erogati dalle innovative imprese di Daniele Marinelli, imprenditore romano.

Oggi invece parliamo di HashKey Group, la società che si occupa di asset digitali con sede a Hong Kong e che si è posta l’obiettivo di raccogliere dei fondi per ottenere una valutazione di oltre un miliardo di dollari. Siamo ancora nelle prime fasi delle trattative per raccogliere fino a 200 milioni di dollari da potenziali investitori. E proprio sul blog di DTCoin abbiamo trovato un interessante approfondimento su questi asset digitali che abbiamo deciso di condividere con voi lettori.

Di cosa si occupa il gruppo HashKey

Il gruppo Hashkey lavora attraverso degli asset digitali in diversi settori finanziari e con le ramificazioni dell’azienda come: HashKey Capital, HashKey Custody, il broker HashKey XPert, l’exchange HashKey Pro e l’infrastruttura Web3 HashQuark. Questa azienda fa parte del numero sempre più alto di società che si occupano di asset digitali, che hanno sede ad Hong Kong e che vogliono espandersi facendo principalmente leva su un mercato sempre più liberalizzato. HashKey lo scorso anno aveva ottenuto una licenza di gestione di asset di tipo 9 da parte della Securities and Futures Commission di Hong Kong. Grazie ad essa gli è stato consentito di gestire diversi portafogli di investimento che avessero al loro interno esclusivamente asset virtuali. Nel 2023 il gruppo HashKey ha già chiuso investimenti pari a 500 milioni di dollari e che sono destinati all’apertura di un fondo per investire su infrastrutture, strumenti e applicazioni per spingere l’adozione delle tecnologie blockchain e crypto.

Gli investimenti di Hong Kong sul Web3 e la blockchain

Da parte di Hong Kong è stata intrapresa una politica volta all’investimento sul Web3 e blockchain. Gli scopi sono sostanzialmente due: affermarsi come hub asiatico per l’innovazione digitale e attrarre imprese crypto. Grazie al nuovo piano normativo, gli investitori retail potranno operare attraverso “token a grande capitalizzazione” su Exchange autorizzati, a partire da agosto 2023. Lo sforzo politico di Hong Kong ha già iniziato a dare i suoi primi risultati, tanto che il segretario ai Servizi finanziari e al Tesoro della città, Christian Hui, di recente ha dichiarato che oltre ottanta società attive nel settore degli asset digitali hanno mostrato interesse a trasferire la propria sede nella città. Inoltre, grazie ai miglioramenti normativi messi in atto, sono cresciuti anche gli investitori per gli asset digitali. Infatti, a marzo è stato lanciato il fondo ProDigital Future dal valore di 100 milioni di dollari e che servirà per sostenere le imprese cripto e Web3 durante la fase iniziale. Nonostante il governo cinese si sia più volte opposto alle attività crypto nello Stato, è altrettanto evidente il sostegno rivolto ad Hong Kong in merito alla sua “trasformazione” in hub internazionale per le società crypto. Un’ulteriore dimostrazione è arrivata anche dalle banche di Hong Kong che hanno iniziato ad offrire servizi dedicati alle aziende crypto. Tra esse troviamo la Bank of Communications, la Bank of China e la Shanghai Pudong Development Bank.

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